Exhibition design per la ricca opera di Nuno Cera, Distant Lights, a Sines
Exhibition design per la ricca opera di Nuno Cera, Distant Lights, a Sines

Exhibition design per la ricca opera di Nuno Cera, Distant Lights, a Sines

Il titolo della mostra Distant Lights apre le porte alla storia piuttosto complessa del Portogallo, costruita sulle aspettative di ciò che viene e va, da e verso l'oceano. Una storia di relazioni globali e lontane, a volte violente, è significativamente ancorata alla piccola città di Sines

Sines è nel paesaggio familiare dell’artista Nuno Cera, e le sue opere, ospitate nell’espozione curata da BUREAU (Daniel Zamarbide, Carine Pimenta, Galliane Zamarbide),  conversano perfettamente con questo luogo pieno di contrasti che oggi ha scambiato le navi di legno molto fisiche e pesanti guidate Vasco de Gama, originario della città, con i cavi sottomarini che sputano dati alla massima velocità

Exhibition design per la ricca opera di Nuno Cera, Distant Lights, a Sines

 “Lo spazio, come i paesi e la politica, non è neutrale. Il neo-minimalismo bianco e architettonico non ha nulla a che fare con la neutralità.” (BUREAU)
Distant Lights è ospitata all’interno del Centro de Arte de Sines, un museo che abbraccia con la sua struttura la vocazione protrettrice nei confronti dell’arte e della conoscenza: spazi eccezionali ed eccezionalmente e meravigliosamente ermetici

Exhibition design per la ricca opera di Nuno Cera, Distant Lights, a Sines

L'architettura del Museo è anche molto interessata alla luce. Nuno Cera si inscrive al proposito nello spazio ma, come suggerito dal titolo della sua mostra, nelle sue opere si avrà a che fare con un altro tipo di luce, distanziandosi o sfuggendo a qualsiasi definizione preconcetta e troppo determinata di un campo specifico

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Il Centro de Arte de Sines è un modello in scala 1:1 di un “paese delle meraviglie”, dove, seguendo Alice in ... Architecture, ci si immerge uno spazio protetto per sognare ad occhi aperti con la luce. L'”ultrathining” proposto da BUREAU come elemento compositivo dell'installazione è l'atto di aiutare il visitatore a modificare la propria scala di percezione, entrando nel modello e vagando attraverso di esso, scendendo nella tana del coniglio per trovare il mondo di Nuno e sfidare la "gravità" scalare, adattando la percezione alle situazioni molto diverse a cui le opere si riferiscono, zoomando a diverse scale in continuazione, regolando l'obiettivo su ciò che le immagini hanno da offrire e proporre

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