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Dati epidemiologici e quadro normativo

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, nel 2022 sono stati notificati 3.111 casi di legionellosi, con un incremento del 14% rispetto all’anno precedente. Questi dati sottolineano la necessità di un’attenta manutenzione degli impianti e una formazione specifica dei responsabili tecnici e degli amministratori.

A livello normativo, in Italia sono in vigore le Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi (2015), che indicano le buone pratiche progettuali e gestionali per ridurre il rischio di contaminazione. A livello europeo, il D.Lgs. 18/2023 introduce per la prima volta un limite specifico per la legionella nelle acque potabili: la soglia è fissata a < 1000 UFC/l (unità formanti colonie per litro).

Strategie di prevenzione e tecnologie per il trattamento

La prevenzione richiede un approccio integrato, che combina analisi del rischio, monitoraggio microbiologico e l’adozione di sistemi di disinfezione efficaci. È fondamentale affidarsi a operatori specializzati nella gestione della legionella, capaci di valutare le condizioni specifiche dell’impianto e di proporre soluzioni su misura.

Tra i sistemi più utilizzati:

  • Monoclorammina: adatta a tutte le tipologie di impianti, è particolarmente efficace nel contenere la proliferazione batterica e nel ridurre la corrosione delle tubazioni.

  • Biossido di cloro: garantisce una disinfezione profonda e stabile; può essere prodotto in sito per strutture di grandi dimensioni o impiegato in forma stabilizzata bicomponente (come il CHEM OXIDE) per realtà medio-piccole.

  • Perossido di idrogeno BELOX 35 F: biocida concentrato a base di acqua ossigenata, è inodore, facilmente dosabile e offre ottime performance in termini di sicurezza e versatilità.

In aggiunta alla disinfezione chimica, sono efficaci anche i trattamenti fisici come ultrafiltrazione, raggi UV e shock termici, spesso integrati nei protocolli di manutenzione degli impianti idrici.

Applicazioni pratiche e casi studio

Grundfos Water Treatment, attiva nella gestione del rischio legionella, ha fornito soluzioni mirate in diversi contesti ad alta criticità:

  • In una RSA in provincia di Bologna, è stato impiegato il biossido di cloro stabilizzato CHEM OXIDE per la sanificazione delle linee di distribuzione dell’acqua calda sanitaria.

  • In una casa di cura privata in Emilia-Romagna, è stato adottato il perossido di idrogeno BELOX 35 F, che ha consentito il rientro nei parametri di legge.

  • In un ospedale pubblico del nord-est, la scelta è ricaduta sulla monoclorammina, che oltre a ridurre la presenza di Legionella ha limitato i fenomeni di corrosione delle tubazioni.

Questi interventi dimostrano l’importanza di valutare caso per caso il profilo di rischio e di adottare sistemi affidabili in grado di garantire continuità, sicurezza e conformità normativa.