Ciabitogiàmalavogliocambiare: interior design a Roma
Ciabitogiàmalavogliocambiare: interior design a Roma

Ciabitogiàmalavogliocambiare: interior design a Roma

Un’ex accademia d’arte di fine ‘800 a Roma era già stata convertita in abitazione ma, una volta ridisegnata dal progetto “ciabitogiàmalavogliocambiare” assume la giusta forma per la giovane coppia proprietaria: la rimozione degli interventi successivi all’originale e il ritorno alla materialità pura creano lo specchio perfetto dei loro gusti e personalità

Valorizzare i toni caldi e la materialità dell’originale ottocentesco

Nel quartiere Esquilino di Roma, questa abitazione di 300 metri quadri disposta su tre livelli è oggetto di uno degli ultimi progetti di interior design dell’architetto Filippo Bombace. L’immobile originale presentava pregevoli caratteristiche come le marmette in graniglia di alcuni pavimenti, le scale in pietra, legni e intonaci dai toni caldi e dalla materialità forte che rispecchiano il gusto della committenza. Una parte importante del lavoro è stata quella di rimuovere quindi la lucida e scura immagine borghese sovrapposta dagli interventi di inizio ‘900

Ciabitogiàmalavogliocambiare: interior design a Roma

Il nuovo sapore: colori naturali, texture sabbiose e arredi come giochi grafici

Eliminate le boiserie in nero laccato e gli ottoni lucidi, grazie anche alla partecipazione dei committenti entusiasti di fornire il loro contributo con immagini di atmosfere e sensazioni desiderate, prende vita il progetto “ciabitogiàmalavogliocambiare” che coinvolge, per il momento, la zona giorno dell’abitazione. Il sapore generale è dunque quello dei colori naturali e texture sabbiose, della pietra e del legno. La protagonista è indubbiamente l’installazione disegnata per la parete in soggiorno che crea insieme un gioco grafico, un mobile libreria e zone di contenimento

Ciabitogiàmalavogliocambiare: interior design a Roma

Ristrutturazione della zona giorno: gli interventi

In ingresso viene ripulita la parete in mattoni che giaceva sotto alla boiserie e viene attrezzata con contenitori sospesi in acero. La cucina riceve la sferzata di nuovo, oltre che con la rinnovata pavimentazione in lastre di gres effetto cemento e alcune modifiche dell’arredo, con i piani di lavoro in marmo verde Guatemala che rivestono anche i fianchi verticali dell’isola. Il mancorrente in metallo della scala viene sostituito con una quinta in doghe di legno che corrono da pavimento a soffitto dal gusto contemporaneo. Concludono l’intervento i nuovi apparecchi di illuminazione e varie migliorie agli arredi e alle rubinetterie

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