Minimal, smart e sostenibile: il concetto di architettura nomade Tiny house Yurt
Minimal, smart e sostenibile: il concetto di architettura nomade Tiny house Yurt

Minimal, smart e sostenibile: il concetto di architettura nomade Tiny house Yurt

Un rifugio sostenibile e leggero di 30 m² nel campeggio di Bakkum, dove la tradizione della yurt incontra l’innovazione architettonica.

Una Tiny House nel cuore delle dune olandesi

Nel campeggio Kennemer Duincamping Bakkum, a pochi chilometri da Amsterdam, ogni autunno le case mobili vengono rimosse per restituire il paesaggio naturale alle dune.
In questo contesto cc-studio è stato incaricato di progettare una Tiny House di 30 m² che sostituisse un vecchio camper in acciaio, integrando al progetto  la vista verso le dune costiere.

Dopo aver vissuto in prima persona il disagio termico del camper esistente durante un’estate torrida, il team ha concepito un edificio con un involucro traspirante, in sintonia con la fisiologia del corpo umano: un’architettura che “respira”, confortevole come il cotone o il Gore-Tex.

Minimal, smart e sostenibile: il concetto di architettura nomade Tiny house Yurt

L’ispirazione: la Yurt e l’involucro che respira

Il progetto prende spunto dalla Yurt (o Ger) dell’Asia Centrale, una struttura nomade antica di oltre duemila anni. Queste abitazioni, leggere ed efficienti, sono realizzate con griglie lignee rivestite da feltro di pecora. Per reinterpretare questo modello in chiave contemporanea, due adattamenti sono stati fondamentali:
Tenuta all’acqua: il tradizionale feltro intriso di lanolina è stato sostituito da una pellicola trasparente in ETFE, posata in bande orizzontali traspiranti, simili a scaglie.
Protezione dai roditori: una rete in acciaio inox a maglia fine, traspirante al 50%, protegge il feltro dagli attacchi dei topi.

Il risultato è un involucro che combina la lucentezza serica dell’acciaio con i riflessi dell’ETFE, lasciando intravedere la struttura lignea a graticcio sottostante.

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Efficienza costruttiva e leggerezza

Per costruire l’intera struttura sono stati impiegati 500 profili in faggio francese di 2,2 m (AAA 26x24 mm), uniti tra loro con giunzioni a pettine. Le stesse griglie formano le pareti, il tetto e il pavimento.

L’isolamento combina due materiali:

  • Metisse, una lana fonoassorbente ricavata da jeans riciclati.
  • Pannelli PIR, leggeri ma rigidi, che consentono l’uso di sottili pannelli di compensato di pioppo da 6 mm.

Le ampie vetrate panoramiche sono anch’esse realizzate in ETFE pretensionato, inserito in leggere cornici di alluminio: una scelta che ha permesso di ridurre peso e costi rispetto al vetro temperato. L’intera struttura rimane sotto i 3500 kg, compatibile con un rimorchio standard per Tiny House. Per garantirne la stabilità contro i forti venti costieri, sono stati integrati serbatoi d’acqua alla base del telaio.

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Fusione di estetica, comfort e sostenibilità

La forma a doppio cuneo dell’edificio separa visivamente zona notte da zona giorno, permettendo di sovrapporre le camere da letto e creare un’area privata per i bambini. L’altezza interna maggiore favorisce la ventilazione naturale, evitando l’accumulo di calore.

Le finestre sul tetto di piccole dimensioni, riducono il carico termico e offrono l’occasione per l’inserimento di specchi, un elemento distintivo nei diversi progetti di architettura di cc-studio. I riflessi amplificano lo spazio e offrono una vista condivisa sulle dune.

Infine, la traslucenza delle pareti in lana richiama i giochi di luce delle chiese medievali del Sud Europa, dove venivano usati vetri di mica o marmo sottile per diffondere la luce in modo poetico e naturale.

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