“Come mi sentirei se lo spazio respirasse con me? Quanto peserebbe allora la leggerezza?”
“Come mi sentirei se lo spazio respirasse con me? Quanto peserebbe allora la leggerezza?”

“Come mi sentirei se lo spazio respirasse con me? Quanto peserebbe allora la leggerezza?”

Breathing Softspace è un’istallazione pensata per stimolare un’esperienza sensoriale dello spazio, volta ad indagare la nostra relazione sensuale con lo spazio, la materia e l’architettura

Il collettivo svizzero-tedesco costituito da Marie Schumann, Lisa Marleen Mantel e Matthias Rosenthal, crea un’istallazione interattiva con tessuti lievi e fluttuanti che si intrecciano tra loro e si muovono al tocco e al passaggio  dei visitatori. Gli artisti inducono un modo inusuale di scoprire uno spazio attraverso la scoperta della multi-dimensionalità, il movimento e il gioco

“Come mi sentirei se lo spazio respirasse con me? Quanto peserebbe allora la leggerezza?”

L'installazione interattiva riconosce i visitatori e il loro movimento con l'aiuto di una telecamera a infrarossi in cui il tessuto reagisce e interagisce con il loro comportamento. Il progetto è stato fortemente sostenuto dalla ZSIG. (Zürcherische Seidenindustriegesellschaft)

“Come mi sentirei se lo spazio respirasse con me? Quanto peserebbe allora la leggerezza?”

Marie Schumann lavora con la materialità nella terza dimensione, lo spazio e architettura. Si concentra sui processi di produzione per creare inaspettate esperienze, atmosfere e condizioni materiali.
Lisa Marleen Mantel è Visual & Experience Designer e si concentra su concetti creativi e digitali con interfaccia alla scenografia e alle installazioni fisiche.
Matthias Rosenthal lavora nel campo delle installazioni digitali da più di 11 anni. Cerca di usare la tecnologia dei sensori, la robotica per includere il mondo reale oltre allo schermo 2D

“Come mi sentirei se lo spazio respirasse con me? Quanto peserebbe allora la leggerezza?”

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