Olivetti. Storie da una collezione: dall’omonimo libro alla mostra
Olivetti. Storie da una collezione: dall’omonimo libro alla mostra

Olivetti. Storie da una collezione: dall’omonimo libro alla mostra

Il Comune di Cesano Maderno in occasione della Milano Design Week promuove la mostra Olivetti. Storie da una collezione. Palazzo Arese Borromeo è la cornice che ospiterà l’evento, in programma dal 13 aprile al 2 giugno, opportunità imperdibile per tutti gli appassionati di comunicazione visiva e design.

L'ispirazione e l'organizzazione della mostra

La mostra è ispirata dal libro omonimo, pubblicato a gennaio da Ronzani Editore, ed è patrocinata dall’Associazione Archivio Storico Olivetti e di Tipoteca Italiana, a cura di Sergio Polano e Alessandro Santero, con la direzione artistica di Giorgio Cedolin.

Olivetti. Storie da una collezione: dall’omonimo libro alla mostra

Cosa vedranno i visitatori?

Un’ampia raccolta dedicata alla geniale comunicazione pubblicitaria di Olivetti, con progetti iconici e manifesti memorabili. Oltre 500 oggetti di comunicazione, grafica e pubblicità che raccontano la preziosa eredità del lavoro di Olivetti. Una figura che è stata sinonimo di eccellenza nella comunicazione aziendale e nella progettazione di prodotti del design senza tempo.

Un evento che cattura l’interesse di molti perchè rivela aspetti finora poco indagati dall'analisi olivettiana, concentrata perlopiù sul contributo che l’imprenditore ha apportato a temi di tipo sociale, politico ed economico.

Olivetti. Storie da una collezione: dall’omonimo libro alla mostra

Allestimento e contenuti della mostra

L'allestimento, curato da M•IA Studio di Cristina Barbiani ed Elisabetta Facchinetti, offre al pubblico un'ampia panoramica del lavoro di Olivetti, presentando progetti, disegni, brochure, manifesti, libri aziendali, libretti d’istruzione e cataloghi.

Dal libro 25 anni di Olivetti del 1933 – copertina di Bruno Munari – primo esempio italiano di grafica aziendale all’avanguardia, al fascicolo che analizza le questioni urbanistiche legate alla casa operaia. Dalla rarissima brochure Storia della scrittura al volume in cui Elio Vittorini parla di umanesimo pubblicitario (1939). E ancora: dai ritratti degli operai completi di testimonianze dirette in Olivetti di Ivrea. Visita a una fabbrica (grafica di Albe Steiner) alla Piccola guida di ortografia affidata all’allora presidente dell’Accademia della Crusca.

Spiccano le foto scattate da Mulas, Ballo, Zanuso, Roiter per il volume Olivetti 1908 – 1958. Sbuca anche una Lettera allo studente, brochure pubblicitaria che proponeva l’acquisto a rate di una Lettera 22 con, in omaggio, libri o abbonamenti a riviste. Sempre del 1958 è il catalogo dei prodotti con prefazione firmata da Richard Neutra.

Compaiono anche ll bambino, il gioco, il giocattolo, il catalogo Arte Cinetica. Arte programmata in cui Umberto Eco, nel 1962, teorizzava l’arte cinetica come opera aperta; fino alla prima delle agende Olivetti con progetto grafico di Enzo Mari e disegni di Jean-Michel Folon. E il libro Uffici. From the traditional office to the openplan office del 1974 a cura di Ettore Sottsass.

Non manca ovviamente la prima edizione originale della Città dell’uomo, testamento spirituale dell’imprenditore di Ivrea.

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