Arte e Design nel talento creativo di Pietro Travaglini

Dopo l’articolo sul Salone del Mobile 2024 diamo voce a chi questa esperienza l’ha vissuta da protagonista, intervistando un designer che ha partecipato più volte all’evento. In un mondo dove l'arte e il design spesso si intrecciano, Pietro Travaglini emerge come figura visionaria, il cui lavoro si concentra sulla ricerca, la sperimentazione e l'innovazione in modalità uniche ed eccitanti. Dice: “Faccio del design la linea di confine tra arte e progettazione, un limbo perfetto nel quale mi sento vivo.”

#1 answers
Buongiorno Pietro, qual è stata la tua esperienza al Salone del Mobile e cosa ne pensi di questo evento così importante per il design?

"Oggi le proposte sono molto simili agli anni scorsi, con poche differenze che si
articolano più nella tecnologia processuale che nella ricerca di estetica e funzionalità. Quello che
ho percepito in questa edizione ma che è ormai un sentiment diffuso, è il cambio di passo che
alcune realtà come quella cinese hanno avuto rispetto alla nostra. Gli asiatici si stanno imponendo
sempre di più come interessanti e sperimentatori di nuovi approcci estetici e funzionali
trasformandosi a pieno titolo da “copiatori” ad autori, carichi di nuove proposte che abbracciano
l’artigianalità, le nuove tecnologie e capaci di forme estetiche che non possono non catturare
l’attenzione del visitatore. I nostri giovani e meno giovani designer sono visibilmente intrappolati nel mainstream ecosostenibile a tutti i costi tanto da proporre ampolle con sedimenti di muro grattato, oppure idee di sistemi patetici e non commerciabili per il riciclo fine a se stesso che si autocelebra disconnesso dalla realtà del mercato e dell’ecologia stessa. Insomma mentre il mondo sperimenta a 360 gradi, noi giochiamo con il “rusco”. Un po’ avvilente e soprattutto tanta noia."

Arte e Design nel talento creativo di Pietro Travaglini

Espressione Creativa

Nel suo atelier bolognese, sensibilità e utensileria sono gli attrezzi che danno vita alle sue creazioni, in perfetto equilibrio tra progetti in edizione limitata destinati alle gallerie e prodotti pensati per la produzione seriale. Attraverso il suo lavoro, Pietro Travaglini cerca di esplorare e comunicare concetti complessi ed emozioni. Le sue opere giocano tra l'estetica e la funzionalità, invitando gli spettatori a riflettere e ad immergersi nel suo mondo artistico.

Ricerca e Sperimentazione

Al centro della pratica di Travaglini c'è un costante desiderio di ricerca, attraverso l'esplorazione di nuovi materiali, processi e concetti, sfidando costantemente se stesso e creando opere che trascendono le convenzioni tradizionali. Il concetto a cui sta lavorando attualmente è quello del gioco. Spazi domestici come luoghi dove poter utilizzare gli arredi senza limiti, oggetti che interagiscano con un leggero campo magnetico con la possibilità di posizionarli ovunque, anche sulle pareti. Acciaio micro pallinato, vetro, MDF, led, marmo sono i materiali d’elezione del designer, che plasma la materia fredda in poesia, trasforma la sua durezza in silhouette armoniche e antropomorfiche, dona alle forme archetipiche del design domestico lo status di arte.

Arte e Design nel talento creativo di Pietro Travaglini

Il Percorso di Pietro Travaglini

Pietro Travaglini nasce a Bologna. Durante gli studi alla Facoltà di Architettura di Firenze, si appassiona al design che diventa per lui la capacità di raccontare e raccontarsi in una linea di confine tra arte e progettazione. Poliedrico e interdisciplinare, dal 2012 è inserito, dall’Osservatorio giornalistico internazionale Nathan il saggio, nella top ten dei designer italiani più apprezzati nel mondo, di seguito a nomi come Matteo Thun, Gaetano Pesce, Paola Navone e Antonio Citterio, Alessandro Mendini e Michele De Lucchi.

L'Arte Come Fonte di Ispirazione

Le opere di Travaglini sono intrise di influenze artistiche che spaziano da movimenti storici come il Futurismo e il Bauhaus, fino all'arte contemporanea più avanguardista. Questa fusione di stili e concetti si manifesta in creazioni che sono allo stesso tempo audaci e sofisticate. Opere che possiamo definire senza tempo e che sfuggono alle logiche del commerciale e alle mode.

Arte e Design nel talento creativo di Pietro Travaglini

#2 answers

Qual è l'ispirazione che muove i progetti a cui stai lavorando ora?

L’ispirazione che muove i miei progetti è da sempre l’uomo in tutte le sue forme e declinazioni. La
fisicità umana per me è il punto di partenza di ogni mio nuovo progetto, le ossa (struttura), i tendini
(incastri meccanici), i muscoli (la tensione tra materiali), la pelle ( involucro estetico dei miei
prodotti) e così via. Allo stesso modo anche il pensiero (astrazione fisica) la si può leggere nei miei
oggetti e la giudico un complemento importante che se espresso bene dona anima al progetto. Da un paio d’anni sto sviluppando un sistema che sfrutta le dilatazioni termiche come moto propulsore per azionare dei sistemi meccanici. Avete presente i vecchi termometri che usavamo per provarci la febbre? La distanza percorsa dalla colonnina di mercurio che si allungava segnando la temperatura in un contenitore di vetro genera un moto rettilineo. Cosa potrebbe succedere se aumentassimo la scala del contenitore? Che potremmo avere un pistone comandato dalla temperatura esterna o interna. Questo genera un sistema che potrebbe essere applicato in varie tecnologie e potrebbe diventare una sorta di domotica naturale per pareti ventilanti in architettura o cambiare semplicemente estetiche di uno stesso oggetto. Questa mia tensione che ho sintetizzato in un esempio ma ce ne potrebbero essere altri, è il motivo che mi appassiona a fare questo mestiere e che mi tiene vivo nel cercare soluzioni nuove e che mi diverte ad accostarle alla forma e all’estetica, principi questi che dovrebbero essere alla base del pensiero di tutti coloro che si dichiarano designer.

#3 answers

Estetica e funzionalità: c’è equilibrio tra questi elementi nei tuoi oggetti?

Più che equilibrio potrei dire simbiosi. Funzionalità è la parola chiave che distingue il design
dall’arte e la polifunzionalità è la mia cifra stilistica perché se posso interpretare quello che compro,
lo sento più mio. Estetica è il piacere nel guardare quello che ho scelto e se mi piace, allora mi fa
stare bene e questo è un valore molto intimo e personale. Anche le piccole imprecisioni che
possono verificarsi in un oggetto per lo più fatto a mano donano unicità e ricerca nei dettagli, e
aiutano ancora una volta a sentirmi il protagonista di un oggetto che percepisco tagliato su di me.

#4 answers

Definisci il fine della tua ricerca creativa in 3 parole.

Unicità, benessere, innovazione.

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