Direttiva “Case Green”: ecco cosa prevede in breve
Direttiva “Case Green”: ecco cosa prevede in breve

Approvata la direttiva “Case Green”: ecco cosa prevede in breve

Il Parlamento UE ha dato il via libera definitivo alla Direttiva “case green” (EPBD) che mira a ridurre le emissioni nocive, per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero entro il 2050, mediante la riqualificazione e il miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio europeo.

La direttiva arriva dopo che è stata approvata dal Parlamento Europeo il mese scorso con 370 voti favorevoli. Questa direttiva, parte del pacchetto di riforme Fit for 55, prevede requisiti energetici più severi per gli edifici, rendendoli "solar-ready" e pone fine all'uso delle caldaie a gas.

Quali sono i macro-obiettivi?

Gli obiettivi della direttiva includono l’incentivazione alla riqualificazione energetica di edifici privati e pubblici in tutta Europa, al fine di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2. I Paesi membri potranno richiedere deroghe e l’efficienza energetica non sarà più valutata con le certificazioni energetiche ma attraverso obiettivi medi specifici per ogni Paese. Entro il 2050, l’obiettivo è raggiungere la neutralità climatica, con il 55% della riduzione dei consumi energetici ottenuta tramite ristrutturazione degli edifici meno efficienti.

Direttiva “Case Green”: ecco cosa prevede in breve

Obiettivi per edifici residenziali, non residenziali e pubblici

Per gli edifici residenziali, si prevede una riduzione dell'energia primaria media utilizzata del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Per gli edifici non residenziali, si mira a una riduzione del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033. La direttiva stabilisce che tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione debbano essere a emissioni zero dal 2028 e le nuove costruzioni residenziali private dal 2030.

Eliminazione delle caldaie a combustibili fossili

Inoltre, verranno sospesi i sussidi per l’installazione di caldaie a combustibili fossili dal 1° gennaio 2025, con l’obiettivo di eliminare completamente tali caldaie entro il 2040, promuovendo così una transizione verso sistemi di riscaldamento e raffreddamento più sostenibili.

Direttiva “Case Green”: ecco cosa prevede in breve

Installazione di Impianti Solari

I paesi membri dovranno assicurarsi che tutti i nuovi edifici siano predisposti, ossia "solar-ready", per accogliere impianti fotovoltaici o solari termici sui tetti. Per questi edifici, l'adozione di sistemi di energia solare diventerà uno standard obbligatorio.

Per quanto riguarda gli edifici pubblici e non residenziali già esistenti, l'introduzione di energia solare dovrà essere effettuata in modo progressivo a partire dal 2027, purché ciò risulti realizzabile sotto il profilo tecnico, economico e funzionale.

Direttiva “Case Green”: ecco cosa prevede in breve

Quali immobili saranno esclusi?

La nuova Direttiva EPBD esclude certi tipi di immobili dai suoi obblighi di installazione di sistemi energetici rinnovabili, includendo edifici storici o protetti, costruzioni temporanee, chiese, abitazioni indipendenti minori di 50 mq, e case vacanza usate meno di quattro mesi all'anno. È anche possibile esentare l'edilizia sociale pubblica se gli interventi di riqualificazione potrebbero causare un aumento eccessivo degli affitti rispetto ai risparmi energetici ottenibili.


Sono previste sanzioni per gli immobili che non rispetteranno i nuovi standard?

Le norme attuali della Direttiva "case green" non stabiliscono sanzioni specifiche per i proprietari di immobili che non rispettano i nuovi standard ambientali entro i termini previsti. Inoltre, non sono imposte restrizioni sulla vendita o sullo sfruttamento in affitto delle proprietà prive del "bollino verde" dell'Unione Europea.

Nonostante questo, la responsabilità di imporre eventuali multe ricade sui governi nazionali. In aggiunta, gli immobili che non aderiscono alle direttive possono subire una riduzione automatica del loro valore di mercato.

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