Fare arte, fare a mano: l’arte viva di Squadro
Fare arte, fare a mano: l’arte viva di Squadro

Fare arte, fare a mano: l’arte viva di Squadro

Nel cuore pulsante di Bologna, tra i portici e le voci del centro storico, esiste un luogo in cui il tempo si piega alla volontà delle mani. È Squadro, stamperia, galleria ed editore d’arte, che da quasi trent’anni celebra la manualità come gesto artistico e il laboratorio come spazio culturale, condiviso e aperto.

Dove l’arte si stampa a mano

Fondata nel 1995 da Ennio Fresco e Paolino Flore, Squadro ha preso il testimone dalla storica Stamperia Navile. Dopo una prima sede in via Avesella, ha trovato casa in via Nazario Sauro 27/b, negli ex spazi della Galleria Neon. Da allora è diventata molto più di una stamperia: un luogo che custodisce, coltiva e rilancia l’arte dell’illustrazione, del fumetto e del disegno contemporaneo, in un contesto dove le tecniche serigrafiche e calcografiche convivono con la sperimentazione più libera.

Fare arte, fare a mano: l’arte viva di Squadro

L’artigianato come linguaggio artistico

In un’epoca in cui il digitale fagocita ogni gesto, Squadro resiste con inchiostro, carta e torchi. Il lavoro manuale qui non è solo un mezzo, ma un linguaggio artistico a sé stante. La stampa è rituale, l’errore è materia viva, la lentezza è scelta consapevole. Il laboratorio diventa così uno spazio di incontro tra artisti e stampatori, in un processo di creazione condivisa che si riflette nei libri d’artista, nelle stampe numerate e nelle edizioni a tiratura limitata che danno voce a progetti unici.

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Una comunità artistica internazionale

Oltre 65 artisti hanno trovato in Squadro una casa temporanea e affettuosa: da Art Spiegelman a Gipi, da Chris Ware a Lorenzo Mattotti, passando per Ericailcane, Mimmo Paladino, Robert Crumb. Non si tratta solo di collaborazioni: molti sono legami profondi, amicizie creative nate tra i torchi e le chiacchiere di laboratorio. Non è raro che questi artisti tornino a Bologna proprio per lavorare con Squadro, attratti da un luogo che sa ascoltare e accogliere, senza imposizioni.

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Un presidio culturale per la città

Oggi Squadro è anche spazio espositivo, editore, shop online, vetrina artistica per chi passeggia in centro. Le sue mostre si affacciano letteralmente sulla strada: le vetrine del laboratorio mostrano il processo creativo in corso, rendendo l’arte visibile e viva.

In collaborazione con il festival BilBOlbul, con artisti in residenza, performance e incontri, Squadro agisce come presidio culturale a tutto tondo, radicato nel territorio e allo stesso tempo connesso con la scena artistica internazionale.

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#1 answer
Come avete vissuto il passaggio da stamperia a spazio culturale?

In realtà siamo ancora una stamperia d’arte non sentiamo di essere uno spazio culturale. Abbiamo impostato da subito il nostro progetto come stamperia e galleria d’arte, le mostre erano la maniera più efficace per far conoscere al pubblico il nostro lavoro di stampa, nel 1995 internet era ancora una cosa di nicchia. Ispirandoci alle botteghe d’arte che un tempo popolavano i centri storici delle città, abbiamo trovato in uno spazio che ci permette grazie alle vetrine di far vedere alle persone come funziona la stampa d’arte. La linea artistica ed editoriale che abbiamo impostato è quella del disegno contemporaneo, illustrazione e fumetto. All’epoca non esistevano gallerie che davano spazio a questo tipo di linguaggio, soprattutto fumetto e illustrazione e tantomeno esisteva un luogo di produzione di questo genere. Le mostre e gli incontri che organizziamo hanno da subito destato molto interesse nel pubblico che ci segue, sempre più numeroso di anno in anno. 

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#2 answer
Cosa significa oggi, dopo quasi 30 anni, continuare a stampare a mano?

Significa mantenere uno standard qualitativo diverso da tutto quello che è produzione industriale o commerciale, soprattutto ora che tutto è digitalizzato.

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#3 answer
In che modo la scelta di continuare a stampare attraverso un processo artigianale influisce sul rapporto con gli artisti?

Gli artisti sono attratti dalle possibilità dell’intervento manuale, tutti sono stati sempre felici di “sporcarsi le mai” e questo ci pone ogni volta su un piano di stretta collaborazione e amicizia.

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#4 answer
Avete un ricordo particolare legato a una collaborazione artistica?

Ricordo Mimmo Paladino che entrato in stamperia non si è nemmeno tolto la giacca e ci siamo messi subito al lavoro, ci siamo sentiti entrambi a proprio agio, abbiamo subito capito la sua abitudine e facilità a rapportarsi con gli artigiani con il fare le cose con le proprie mani.

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#5 answer
Come scegliete gli artisti da coinvolgere nei vostri progetti editoriali ed espositivi?

Abbiamo un gran numero di artisti con il quale si è instaurato un rapporto di collaborazione e forte amicizia che dura da tanti anni, ma guardiamo sempre alle novità che propone il mondo che ci circonda, frequentando gallerie, musei, festival quelli che ci piacciono li contattiamo in modo diretto per invitarli a confrontarsi con la stampa.

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#6 answer
Che ruolo gioca il pubblico nelle vostre scelte e nella vita del laboratorio?

È fondamentale, riceviamo conferma sulla qualità delle nostre scelte sia editoriali che espositive dalla quantità di persone che frequentano la galleria e che ci seguono sui social.

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#7 answer
Immaginate Squadro tra altri trent’anni: cosa vedete?

L’isoletta con la palma

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#8 answer
Siamo giunti quasi al termine dell’intervista, in redazione siamo tutti appassionati di musica, ed è uno dei linguaggi artistici che privilegiamo, vi va di dirci tre tracce a cui siete particolarmente legati. Grazie.

Aspettando i barbari di Massimo Volume, Show Me Everything di Tindersticks, The Awakening of a Woman-Burnout di Cinematic Orchestra, aggiungerei un video: Dirty Three ft. Nick Cave - "Sea Above, Sky Below" - Surveillance

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