Filtrazione a diatomea – HCF
L’esclusivo filtro a diatomea Grundfos permette di ottenere un’acqua trasparente e cristallina, contenendo costi e consumi
Grundfos ha utilizzato per la prima volta la tecnologia di filtrazione a diatomea nel campo delle piscine negli anni ‘60 ed è presente sul mercato con gli Hydro-Cleer FIlter (HCF), che si contraddistinguono per gli “elementi autopulenti”, esclusivi e brevettati, che fanno da supporto al manto di diatomee. La caratteristica brillantezza e lucentezza dell’acqua, conferite dal passaggio attraverso la farina fossile, di una piscina trattata con filtri a diatomea è difficilmente comparabile con quella di una piscina dotata di filtri a sabbia.
L'alto grado di filtrazione consente di ridurre notevolmente i prodotti chimici impiegati ed i consumi di acqua, corrente elettrica e riscaldamento.
I vantaggi rispetto ad un filtro a sabbia monostrato:
- Eccezionale trasparenza: superficie filtrante 10 volte superiore
- Fino al 50% in meno di consumi elettrici
- Fino al 90% di riduzione dell’acqua di lavaggio
- Riduzione dell’acqua di reintegro
- Fino al 30% in meno di consumo di prodotti chimici
- Capacità filtrante: arriva fino a 1 μm
Come funziona l’hydro-cleer filter?
• I filtri a polvere di diatomea sono composti da elementi filtranti autopulenti, su cui si deposita uno strato sottile di minerale inerte uniforme: la diatomea
• La diatomea è una polvere bianca e impalpabile, ricavata da fossili di microalghe, di diametro variabile fino a 60μm
• Gli elementi filtranti autopulenti, esclusivi e brevettati da Grundfos, fanno da supporto alla diatomea e sono costituiti da una molla di acciaio inossidabile ricoperta da una calza in poliestere
• All’avvio della fase di filtrazione, la farina fossile si lega al suo supporto e, in quanto microporosa, trattiene la torbidità e la carica batterica dall’acqua. Le molle si accorciano all’aumentare delle perdite procurate dagli inquinanti trattenuti dal filtro
• Terminato il ciclo di filtrazione e con lo spegnimento della pompa di ricircolo, gli elementi filtranti tornano nella loro posizione di riposo, facendo distaccare il “manto”, che cade spontaneamente sulla parte inferiore del filtro
• Gli elementi filtranti autopulenti sono nuovamente liberi e puliti dalla torbidità, pronti per un nuovo ciclo filtrante
• Quando la diatomea è esausta, è necessario rinnovare lo strato filtrante, sostituendola